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L'invidia fa male alle relazioni, alla convivenza con gli altri, complica la vita dell'invidiato e a volte distrugge delle belle realizzazioni, ma fa vivere male anche chi la rumina dentro di sé, perché gli impedisce di esprimere i suoi stessi talenti. L'erba del vicino non è sempre la migliore. A volte il meglio è dentro di noi. L'invidia ci fa perdere l'occasione di coltivarlo e di farlo fiorire. E non pensiamo che basti una spruzzata di spiritualità per cambiare le cose. A volte rischia di essere un'etichetta che mettiamo ai nostri comportamenti, ma che nasconde altro. Una buona spiritualità aiuta a vivere diversamente le nostre esperienze emotive, compresa l'invidia. Ma è tale se ascolta e fa propria la voce dello Spirito che crea legami d'amore e di reciproca compassione. Solo l'amore cambia il nostro modo di "vedere" e di comportarci di conseguenza: ci aiuta a vincere la tentazione dell'in-videre, tipico dell'invidia, per vedere con occhio compassionevole gli altri ma anche "l'altro" che siamo noi.